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Pena/Esecuzione/Sorveglianza

3 febbraio 2022
Corte Costituzionale, sentenza 11 gennaio 2022 (dep. 3 febbraio 2022), n. 30
Illegittimità costituzionale dell’art. 47-quinquies, commi 1, 3 e 7, della legge 26 luglio 1975, n. 354 (Norme sull’ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà), nella parte in cui non prevede che, ove vi sia un grave pregiudizio per il minore derivante dalla protrazione dello stato di detenzione del genitore, l’istanza di detenzione domiciliare può essere proposta al magistrato di sorveglianza, che può disporre l’applicazione provvisoria della misura, nel qual caso si applicano, in quanto compatibili, le disposizioni di cui all’art. 47, comma 4, della medesima legge.


1 febbraio 2022
Corte Costituzionale, sentenza 12 dicembre 2021 (dep. 1° febbraio 2022), n. 28
Illegittimità costituzionale dell’art. 53, secondo comma, della legge 24 novembre 1981 n. 689 (Modifiche al sistema penale), nella parte in cui prIvede che «[i]l valore giornaliero non può essere inferiore alla somma indicata dall’art. 135 del codice penale e non può superare di dieci volte tale ammontare», anziché «[i]l valore giornaliero non può essere inferiore a 75 euro e non può superare di dieci volte la somma indicata dall’art. 135 del codice penale»;


24 gennaio 2022
Corte Costituzionale, sentenza 2 dicembre 2021 (dep. 24 gennaio 2022), n. 18
Illegittimità costituzionale dell’art. 41-bis, comma 2-quater, lettera e), della legge 26 luglio 1975, n. 354 (Norme sull’ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà), nella parte in cui non esclude dalla sottoposizione a visto di censura la corrispondenza intrattenuta con i difensori.


18 gennaio 2022
Corte Costituzionale, sentenza 25 novembre 2021 (dep. 18 gennaio 2022), n. 7
Illegittimità costituzionale degli artt. 34, comma 1, e 623, comma 1, lettera a), del codice di procedura penale, nella parte in cui non prevedono che il giudice dell’esecuzione deve essere diverso da quello che ha pronunciato l’ordinanza sulla richiesta di rideterminazione della pena, a seguito di declaratoria di illegittimità costituzionale di una norma incidente sulla commisurazione del trattamento sanzionatorio, annullata con rinvio dalla Corte di cassazione.


21 ottobre 2021
Corte Costituzionale, sentenza 21 settembre 2021 (dep. 21 ottobre 2021), n. 197
Resiste il 41bis: legittime le misure restrittive e controllo di cui al comma 2-quater


11 maggio 2021
Corrte Costituzionale, ordinanza 15 aprile 2021 (dep. 11 maggio 2021), n. 97
Ergastolo ostativo: la Consulta "invita" il Parlamento a decidere in merito


29 aprile 2021
Corte di Cassazione, sezione I penale, sentenza 5 febbraio 2021 (dep. 28 aprile 2021), n. 16120
Nomina di difensore d'ufficio in luogo del difensore di fiducia con problemi di connessione per la videoconfernza: viola le ipotesi di cui all'art. 97 c.p.p., dunque costituisce nullità ai sensi dell'art. 1778 lett. c) c.p.p.


31 marzo 2021
Corte Costituzionale, sentenza 31 marzo 2021 (dep. 9 marzo 2021), n. 56
Illegittimità costituzionale dell’art. 47-ter, comma 01, della legge 26 luglio 1975, n. 354 (Norme sull’ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà), limitatamente alle parole «né sia stato mai condannato con l’aggravante di cui all’articolo 99 del codice penale


12 giugno 2020
Corte Costituzionale, sentenza 27 maggio 2020 (dep. 12 giugno 2020), n. 113
Illegittimo in termine di sole 24 ore per il reclamo sul rigetto di richiesta del permesso premio. Illegittimità costituzionale dell’art. 30-ter, comma 7, della legge 26 luglio 1975, n. 354 (Norme sull’ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà), nella parte in cui prevede, mediante rinvio al precedente art. 30-bis, che il provvedimento relativo ai permessi premio è soggetto a reclamo al tribunale di sorveglianza entro ventiquattro ore dalla sua comunicazione, anziché prevedere a tal fine il termine di quindici giorni.


14 febbraio 2020
Corte Costituzionale, sentenza 15 gennaio 2020 (dep. 14 febbraio 2020), n. 18
Illegittimità costituzionale dell’art. 47-quinquies, comma 1, della legge 26 luglio 1975, n. 354 (Norme sull’ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà), nella parte in cui non prevede la concessione della detenzione domiciliare speciale anche alle condannate madri di figli affetti da handicap grave ai sensi dell’art. 3, comma 3, della legge 5 febbraio 1992, n. 104 (Legge-quadro per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate), ritualmente accertato in base alla medesima legge.


4 dicembre 2019
Corte Costituzionale, sentenza 23 ottobre 2019 (dep. 4 dicembre 2019), n. 253
Illegittimità costituzionale dell’art. 4-bis, comma 1, della legge 26 luglio 1975, n. 354 (Norme sull’ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà), nella parte in cui non prevede che, ai detenuti per i delitti di cui all’art. 416-bis del codice penale e per quelli commessi avvalendosi delle condizioni previste dallo stesso articolo ovvero al fine di agevolare l’attività delle associazioni in esso previste, possano essere concessi permessi premio anche in assenza di collaborazione con la giustizia a norma dell’art. 58-ter del medesimo ordin. penit., allorché siano stati acquisiti elementi tali da escludere, sia l’attualità di collegamenti con la criminalità organizzata, sia il pericolo del ripristino di tali collegamenti; in via consequenziale, ai sensi dell’art. 27 della legge 11 marzo 1953, n. 87 (Norme sulla costituzione e sul funzionamento della Corte costituzionale), l’illegittimità costituzionale dell’art. 4-bis, comma 1, della legge n. 354 del 1975, nella parte in cui non prevede che ai detenuti per i delitti ivi contemplati, diversi da quelli di cui all’art. 416-bis cod. pen. e da quelli commessi avvalendosi delle condizioni previste dallo stesso articolo ovvero al fine di agevolare l’attività delle associazioni in esso previste, possano essere concessi permessi premio anche in assenza di collaborazione con la giustizia a norma dell’art. 58-ter del medesimo ordin. penit., allorché siano stati acquisiti elementi tali da escludere, sia l’attualità di collegamenti con la criminalità organizzata, terroristica o eversiva, sia il pericolo del ripristino di tali collegamenti. Permessi premio concedibili anche ai condannati per reati di criminalità organizzata non collaboratori di giustizia, ma non più collegati alla criminalità


9 ottobre 2019
Corte Europea dei Diritti dell'Uomo, I sezione, sentenza 13 giugo 2019 (Viola c/ Italia)
La CEDU boccia l'"ergastolo ostativo"


18 luglio 2019
Corte Costituzionale, sentenza 22 maggio 2019 (dep. 18 luglio 2019), n. 187
1) illegittimità costituzionale dell’art. 58-quater, commi 1, 2 e 3, della legge 26 luglio 1975, n. 354 (Norme sull’ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà), nella parte in cui detti commi, nel loro combinato disposto, prevedono che non possa essere concessa, per la durata di tre anni, la detenzione domiciliare speciale, prevista dall’art. 47-quinquies della stessa legge n. 354 del 1975, al condannato nei cui confronti è stata disposta la revoca di una delle misure indicate nel comma 2 dello stesso art. 58-quater; 2) in via consequenziale, ai sensi dell’art. 27 della legge 11 marzo 1953, n. 87 (Norme sulla costituzione e sul funzionamento della Corte costituzionale), illegittimità costituzionale dell’art. 58-quater, commi 1, 2 e 3, della legge n. 354 del 1975, nella parte in cui detti commi, nel loro combinato disposto, prevedono che non possa essere concessa, per la durata di tre anni, la detenzione domiciliare, prevista dall’art. 47-ter, comma 1, lettere a) e b), della stessa legge n. 354 del 1975, al condannato nei cui confronti è stata disposta la revoca di una delle misure indicate al comma 2 dello stesso art. 58-quater, sempre che non sussista un concreto pericolo di commissione di ulteriori delitti.


19 aprile 2019
Corte Costituzionale, sentenza 20 febbraio 2019 (dep. 19 aprile 2019), n. 99
Illegittimità costituzionale dell’art. 47-ter, comma 1-ter, della legge 26 luglio 1975, n. 354 (Norme sull’ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà), nella parte in cui non prevede che, nell’ipotesi di grave infermità psichica sopravvenuta, il tribunale di sorveglianza possa disporre l’applicazione al condannato della detenzione domiciliare anche in deroga ai limiti di cui al comma 1 del medesimo art. 47-ter. Malattie psichiatriche parificate alle malattie fisiche


28 marzo 2019
Corte di Cassazione, sezione VI penale, sentenza 14 marzo 2019 (dep. 20 marzo 2019), n. 12541
"Spazzacorrotti": la Suprema Corte argomenta, incidentalmente, sulla legittimità costituzionale della nuova disciplina che per alcuni reati contro la PA impedisce la sospensione dell'ordine di esecuzione di cui all'art. 656 c.p.p., in particolare sulla mancanza di una norma transitoria


28 febbraio 2019
Corte Costituzionale, sentenza 24 gennaio 2019 (dep. 27 febbraio 2019), n. 25
1) Illegittimità costituzionale dell’art. 75, comma 2, del decreto legislativo 6 settembre 2011, n. 159 (Codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione, nonché nuove disposizioni in materia di documentazione antimafia, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 13 agosto 2010, n. 136), nella parte in cui prevede come delitto la violazione degli obblighi e delle prescrizioni inerenti la misura della sorveglianza speciale con obbligo o divieto di soggiorno ove consistente nell’inosservanza delle prescrizioni di “vivere onestamente” e di “rispettare le leggi”; 2) in via consequenziale, ai sensi dell’art. 27 della legge 11 marzo 1953, n. 87 (Norme sulla costituzione e sul funzionamento della Corte costituzionale), illegittimità costituzionale dell’art. 75, comma 1, cod. antimafia, nella parte in cui prevede come reato contravvenzionale la violazione degli obblighi inerenti la misura della sorveglianza speciale senza obbligo o divieto di soggiorno ove consistente nell’inosservanza delle prescrizioni di “vivere onestamente” e di “rispettare le leggi”.


27 febbraio 2019
Corte Costituzionale, sentenza 24 gennaio 2019 (dep. 27 febbraio 2019), n. 24
Plurime illegittimita' costituzionali del "codice antimafia" nei suoi interventi in punto misure di prevvennzione


22 novembre 2018
Corte Costituzionale, sentenza 25 ottobre 2018 (dep. 22 novembre 2018), n. 211
Illegittimità costituzionale dell’art. 47-ter, comma 1, lettera b), e 8, della legge 26 luglio 1975, n. 354 (Norme sull’ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà), nella parte in cui non limita la punibilità ai sensi dell’art. 385 del codice penale al solo allontanamento che si protragga per più di dodici ore, come stabilito dall’art. 47-sexies, commi 2 e 4, della suddetta legge n. 354 del 1975, sul presupposto, di cui all’art. 47-quinquies, comma 1, della medesima legge, che non sussista un concreto pericolo di commissione di ulteriori delitti.


14 ottobre 2018
Corte Costituzionale, sentenza 26 settembre 2018 (dep. 12 ottobre 2018), n. 186
I sottoposti al 41bis potranno cucinare in cella. Illegittimità costituzionale dell’art. 41-bis, comma 2-quater, lettera f), della legge 26 luglio 1975, n. 354 (Norme sull’ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà), come modificato dall’art. 2, comma 25, lettera f), numero 3), della legge 15 luglio 2009, n. 94 (Disposizioni in materia di sicurezza pubblica), limitatamente alle parole «e cuocere cibi».


23 luglio 2018
Corte Costituzionale, sentenza 4 luglio 2018 (dep. 23 luglio 2018), n. 174
Illegittimità costituzionale dell’art. 21-bis della legge 26 luglio 1975, n. 354 (Norme sull’ordinamento penitenziario e sull’esecuzione delle misure privative e limitative della libertà), nella parte in cui, attraverso il rinvio al precedente art. 21, con riferimento alle detenute condannate alla pena della reclusione per uno dei delitti di cui all’art. 4-bis, commi 1, 1-ter e 1-quater, della legge n. 354 del 1975, non consente l’accesso all’assistenza all’esterno dei figli di età non superiore agli anni dieci oppure lo subordina alla previa espiazione di una frazione di pena, salvo che sia stata accertata la sussistenza delle condizioni previste dall’art. 58-ter della medesima legge.


11 luglio 2018
Corte Costituzionale, sentenza 21 giugno 2018 (dep. 11 luglio 2018), n. 149
Illegittimità costituzionale dell’art. 58-quater, comma 4, della legge 26 luglio 1975, n. 354 (Norme sull’ordinamento penitenziario e sull’esecuzione delle misure privative e limitative della libertà), nella parte in cui si applica ai condannati all’ergastolo per il delitto di cui all’art. 630 del codice penale che abbiano cagionato la morte del sequestrato; 2) in via consequenziale, ai sensi dell’art. 27 della legge 11 marzo 1953, n. 87 (Norme sulla costituzione e sul funzionamento della Corte costituzionale), illegittimità costituzionale dell’art. 58-quater, comma 4, della legge n. 354 del 1975, nella parte in cui si applica ai condannati all’ergastolo per il delitto di cui all’art. 289-bis del codice penale che abbiano cagionato la morte del sequestrato.


2 marzo 2018
Corte Costituzionale, sentenza 6 febbraio 2018 (dep. 2 marzo 2018), n. 41
Illegittimità costituzionale dell’art. 656, comma 5, del codice di procedura penale, nella parte in cui si prevede che il pubblico ministero sospende l’esecuzione della pena detentiva, anche se costituente residuo di maggiore pena, non superiore a tre anni, anziché a quattro anni.


28 aprile 2017
Corte Costituzionale, sentenza 22 febbraio 2017 (dep. 28 aprile 2017), n. 90
Illegittimità costituzionale dell’art. 656, comma 9, lettera a), del codice di procedura penale, nella parte in cui non consente la sospensione dell’esecuzione della pena detentiva nei confronti dei minorenni condannati per i delitti ivi elencati.


12 aprile 2017
Corte Costituzionale, sentenza 8 marzo 2017 (dep. 12 aprile 2017), n. 76
Illegittimità costituzionale dell’art. 47-quinquies, comma 1-bis, della legge 26 luglio 1975, n. 354 (Norme sull’ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà), limitatamente alle parole «Salvo che nei confronti delle madri condannate per taluno dei delitti indicati nell’articolo 4-bis,».


21 luglio 2016
Corte Costituzionale, sentenza 31 maggio 2016 (dep. 21 luglio 2016), n. 200
Illegittimità costituzionale dell’art. 649 c.p.p. nella parte in cui esclude che il fatto sia il medesimo per la sola circostanza che sussiste un concorso formale tra il reato già giudicato con sentenza divenuta irrevocabile e il reato per cui è iniziato il nuovo procedimento penale


1 giugno 2016
Corte Costituzione, sentenza 6 aprile 2016 (dep. 1° giugno 2016), n. 125
Illegittimo il divieto di sospensione della condanna ex art. 656 c.p. in caso di *furto con strappo*.


18 giugno 2015
Corte Costituzionale, sentenza 15 giugno 2015 (dep. 15 giugno 2015), n. 109
Illegittimità costituzionale degli artt. 666, comma 3, 667, comma 4, e 676 cod. proc. pen., nella parte in cui non consentono che, su istanza degli interessati, il procedimento di opposizione contro l’ordinanza in materia di applicazione della confisca si svolga, davanti al giudice dell’esecuzione, nelle forme dell’udienza pubblica.


16 novembre 2014
Corte Costituzionale, sentenza 22 ottobre 2014 (dep. 22 ottobre 2014), n. 239
Incostituzionalità dell'art. 4 bis ord. penit. laddove non esclude dal divieto di concessione dei benefici la detenzione domiciliare speciale e ordinaria in favore delle detenute madri


24 novembre 2013
Corte Costituzionale, sentenza 9 ottobre 2013 (dep. 22 novembre 2013, n. 279
La Corte si pronuncia sul problema del sovraffollamento carcerario italiano nel confronto con la CEDU e il senso di "umanità" della pena


25 giugno 2013
Corte Costituzionale, sentenza 17 giugno 2013 (dep. 20 giugno 2013), n. 143
Illegittimità costituzionale dell’articolo 41-bis, comma 2-quater, lettera b), ultimo periodo, della legge 26 luglio 1975, n. 354 (Norme sull’ordinamento penitenziario e sull’esecuzione delle misure privative e limitative della libertà), come modificato dall’articolo 2, comma 25, lettera f), numero 2), della legge 15 luglio 2009, n. 94 (Disposizioni in materia di sicurezza pubblica), limitatamente alle parole «con i quali potrà effettuarsi, fino ad un massimo di tre volte alla settimana, una telefonata o un colloquio della stessa durata di quelli previsti con i familiari».


4 novembre 2012
Tribunale di Sorveglianza di Torino, ordinanza 22 agosto 2012; Pres. Est. VIGNERA, ric. P.
Poiché il riconoscimento del figlio naturale può essere fatto pure nella località di detenzione dell’interessato, va rigettata l’istanza di permesso motivata dalla necessità per il detenuto di recarsi a tal fine presso il luogo di nascita del figlio stesso.


24 agosto 2012
Tribunale di Sorveglianza di Torino, ordinanza 20 giugno 2012, Pres. COCILOVO, Est. VIGNERA; ric. F.
Le misure alternative dell’affidamento in prova al servizio sociale ex art. 47 O.P. e quella della detenzione domiciliare “generica” ex art. 47 ter, comma 1-bis O.P. presuppongono entrambe l’idoneità del beneficio ad evitare che il condannato commetta altri reati, cambiando soltanto l’intensità del pericolo di recidiva, che concretamente la misura deve tendere a neutralizzare.


28 aprile 2012
Tribunale di Sorveglianza di Torino, ordinanza 28 marzo 2012, Pres. Viglino, Est. Vignera; ric. M.
A differenza del divieto di espulsione previsto dal secondo comma dell’art. 19 d.lgs. 25 luglio 1998, n. 286, quello stabilito dal primo comma dello stesso art. 19 nei confronti del rifugiato non fa acquistare allo straniero il diritto a permanere nel territorio dello Stato italiano. La presentazione di una domanda di asilo politico in un altro Stato membro dell’Unione Europea non impedisce l’espulsione del richiedente dal territorio dello Stato italiano, qualunque possa essere stato l’esito della domanda stessa.


28 aprile 2012
Magistrato di Sorveglianza di Alessandria, decreto 29 marzo 2012, Giudice Vignera, ric. D. L.
Anche in applicazione dell’art. 3, comma 1, della Convenzione di New York sui diritti del fanciullo, l’evento familiare di particolare gravità, che legittima la concessione del permesso ai sensi del 2° comma dell'art. 30 l. 354/1975, può essere rappresentato da avvenimenti riguardanti la vita del figlio minore, rispetto ai quali l’assenza del genitore detenuto potrebbe gravemente disturbare il processo evolutivo della personalità del figlio stesso (fattispecie relativa al ricevimento del Sacramento dell’Eucarestia da parte del minore).


11 marzo 2012
Tribunale di Sorveglianza di Torino, ordinanza 22 febbraio 2012, Pres. Est. VIGNERA; ric. D.
Rispetto a reati commessi per finalità di arricchimento personale da un soggetto che all’epoca della loro consumazione disponeva di adeguate risorse culturali, affettive, abitative ed economiche, l’avvio della sua revisione critica ed il ridimensionamento della sua pericolosità sociale possono normalmente considerarsi effettivi (e giustificare la concessione di benefici penitenziari) solo in presenza di congrue attività restitutorie delle utilità economiche costituenti il prezzo, il prodotto o il profitto dei reati stessi.


20 febbraio 2012
Corte di Cassazione, Sezioni Unite Penali, sentenza 27 ottobre 2011 (dep. 15 febbraio 2012), n. 5859
L'estinzione di ogni effetto penale prevista dall'art. 47, comma 12, Ord. Pen., in conseguenza dell'esito positivo dell'affidamento in prova al servizio sociale, comporta che della relativa condanna non possa tenersi conto agli effetti della recidiva


13 gennaio 2012
Corte Costituzionale, sentenza 9 gennaio 2012 (dep. 12 gennaio 2012), n. 1
Illegittimità costituzionale, sopravvenuta dall’8 agosto 2009, dell’art. 102, terzo comma, l. 24 novembre 1981, n. 689 (Modifiche al sistema penale), nella parte in cui stabilisce che, agli effetti della conversione delle pene pecuniarie non eseguite per insolvibilità del condannato, il ragguaglio ha luogo calcolando euro 38, o frazione di euro 38, anziché euro 250, o frazione di euro 250, di pena pecuniaria per un giorno di libertà controllata


19 novembre 2011
Magistrato di Sorveglianza di Alessandria, decreto 11 novembre 2011; Giudice VIGNERA, ric. B.
Il provvedimento di approvazione dell’ammissione del detenuto al lavoro all’esterno (pronunciato dal magistrato di sorveglianza ex art. 21, comma 4, O.P.) ha natura amministrativa e, pertanto, può essere revocato o annullato in autotutela dallo stesso ufficio, che lo aveva precedentemente emesso.


3 settembre 2011
Tribunale di Sorveglianza di Torino, Ordinanza 23 agosto 2011; Pres. Est. VIGNERA, ric. C.
Al pari di ogni altro beneficio penitenziario, pure la concessione della detenzione al domicilio ex art. 1, l. 199/2010 presuppone che il condannato sia effettivamente meritevole della misura


19 agosto 2011
Magistrato di Sorveglianza di Alessandria, Ordinanza 12 agosto 2011; Giudice VIGNERA, ric. D.
Sulla competenza per territorio del Magistrato di Sorveglianza


12 maggio 2011
Magistrato di Sorvegianza di Torino, Ordinanza 6 maggio 2011; Giudice VIGNERA, ric. G.
Poiché i contenuti tipici della libertà vigilata descritti dall’art. 228 cod. pen. non possono essere attuati nei confronti di un collaboratore di giustizia sottoposto a speciali misure di protezione, nei confronti di quest’ultimo la misura di sicurezza predetta può essere applicata ex art. 679 cod. proc. pen. solo dopo la cessazione delle misure di protezione


1 maggio 2011
Tribunale di Sorveglianza di Torino, Ordinanza 27 aprile 2011; Pres. Est. VIGNERA, ric. S.
Se nei confronti dell’interessato è stato emesso il decreto di sospensione ex art. 656, comma 5, c.p.p., l’istanza di detenzione al domicilio ex art. 1, l. 199/2010 deve essere presentata (da sola o congiuntamente a quella avente ad oggetto altra misura alternativa alla detenzione) nelle forme e nei termini ex art. 656, commi 5 e 6, c.p.p.; in tal caso, pertanto, sull’istanza predetta decide il tribunale di sorveglianza competente ex art. 656, comma 6, prima parte, c.p.c. (e non il magistrato di sorveglianza competente ex artt. 1, comma 3, l. 199/2010 e 677, comma 2, c.p.p.).


7 marzo 2011
Tribunale di Sorveglianza di Torino, ordinanza 23 febbraio 2011; Pres. Est. VIGNERA; ric. B.
Va escluso l’esito positivo dell’affidamento in prova per fini terapeutici (che deve essere, pertanto, revocato) allorché il condannato tossicodipendente abbia ripreso sistematicamente e continuativamente ad assumere sostanze stupefacenti in epoca immediatamente successiva alla cessazione della misura e prima della formulazione del giudizio sul relativo esito.


7 marzo 2011
Tribunale di Sorveglianza di Torino, ordinanza 23 febbraio 2011; Pres. Est. VIGNERA; ric. B.
I c.d. motivi nuovi (o aggiunti) possono essere esaminati dal giudice dell'impugnazione solo se sono collegati a quelli tempestivamente enunciati nell’atto di impugnazione e, pertanto, se essi non introducono un thema decidendum diverso da quello inizialmente devoluto (fattispecie in tema di reclamo avverso provvedimento di rigetto di istanza di liberazione anticapata, nella quale il thema decidendum iniziale era costituito dalla questione “in diritto” circa l’idoneità di una sentenza ex art. 444 c.p.p. a costituire causa di revoca della liberazione anticipata ai sensi dell’art. 54, 3° comma, O.P., mentre con i motivi successivamente aggiunti dal difensore il thema decidendum si sarebbe esteso alla questione “in fatto” circa la concreta offensività del comportamento costituente l’oggetto della predetta sentenza).


5 marzo 2011
Tribunale di Sorveglianza di Torino, Ordinanza 23 febbraio 2011, Pres. Est. Vignera; ric. B.
Il divieto di misure alternative alla detenzione previsto dall’art. 67 l. 24 novembre 1981 n. 689 nei confronti del condannato in espiazione di pena detentiva per conversione effettuata ai sensi dell’art. 66, 1° comma, stessa legge non va limitato a quelle (espressamente previste) dell’affidamento in prova al servizio sociale e della semilibertà, ma va esteso ad ogni altra misura alternativa non avente finalità umanitaria o terapeutica e, in particolare, alla detenzione domiciliare c.d. generica. Anche in applicazione del principio di economia processuale e/o di quello della ragionevole durata del processo, le misure alternative alla detenzione non vietate dall’art. 67 l. 24 novembre 1981 n. 689 vanno richieste dall’interessato in stato di libertà nell’ambito dello stesso procedimento (innanzi al tribunale di sorveglianza) instaurato per la conversione ex art. 66 stessa legge; di guisa che, esauritosi quel procedimento senza l’applicazione di una misura alternativa, non è consentito al pubblico ministero sospendere l’esecuzione ai sensi dell’art. 656, 5° comma, c.p.p.


3 novembre 2010
Tribunale di Sorveglianza di Torino, ordinanza 27 ottobre 2010, Pres. est. VIGNERA; ric. P.
Va rigettata l’istanza di affidamento in prova al servizio sociale allorché essa, per la mancata prospettazione di un’attività lavorativa o di volontariato da espletare durante l’esecuzione della misura, si basa soltanto sull’idoneità della misura stessa ad evitare il pericolo della recidiva, la quale (idoneità) invece di per sé sola costituisce il presupposto della detenzione domiciliare “generica” ex art. 47, comma 1 bis, O.P. (fattispecie nella quale l’istanza di affidamento in prova è stata considerata elusiva del divieto di concessione della detenzione domiciliare “generica” al soggetto condannato per uno dei delitti indicati dall’art. 4 bis O.P.). Diversamente da quanto previsto dall’art. 47 ter, comma 01, O.P. (detenzione domiciliare per il condannato ultrasettantenne) e comma 1 bis (detenzione domiciliare “generica”), rispetto alla detenzione domiciliare divisata dall’art. 47 ter, comma 1, O.P. (detenzione domiciliare per motivi di salute, famiglia o studio) ed a quella prevista dal comma 1 ter dello stesso articolo (detenzione domiciliare alternativa al rinvio dell’esecuzione della pena) la condanna per uno dei delitti previsti dall’art. 4 bis O.P. costituisce una causa (non “assolutamente ostativa”, ma solo) “relativamente ostativa” alla concessione del beneficio, operante cioè nei modi e nei limiti previsti dallo stesso art. 4 bis.


3 novembre 2010
Tribunale di Sorveglianza di Torino, ordinanza 27 ottobre 2010, Pres. est. VIGNERA ; ric. T.
Per la configurazione dell’illecito disciplinare previsto dall’ art. 77, comma 1, n. 8, D.P.R. 30 giugno 2000 n. 230 (possesso di oggetti non consentiti) è sufficiente che vi sia una relazione stabile tra la res ed il detenuto e che quest’ultimo, pur non essendone il proprietario, ne abbia comunque la disponibilità.


8 ottobre 2010
Corte Cosituzionale, sentenza 4 ottobre 2010 (dep. 8 ottobre 2010) n. 287
Illegittimità costituzionale dell’art. 5, comma 2, lettera d), del d.P.R. 14 novembre 2002, n. 313 (Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di casellario giudiziale, di anagrafe delle sanzioni amministrative dipendenti da reato e dei relativi carichi pendenti), limitatamente all’inciso «salvo che sia stato concesso alcuno dei benefici di cui agli articoli 163 e 175 del codice penale»


25 settembre 2010
Corte di Cassazione, Sezione IV Penale, Sentenza 10 giugno 2010 (dep. 18 agosto 2010), n. 32021
In tema di guida in stato di ebbrezza ed incidente stradale, la confisca del veicolo è disposta soltanto quando il valore del tasso alcoolemico sia superiore a 1,5 (fattispecie relativa alla formulazione dell'art. 186 C.d.S. precedente alla novella di cui alla l. 120/2010).


8 agosto 2010
Magistrato di Sorveglianza di Alessandria, Ordinanza 30 luglio 2010, Giudice Vignera, ric. A.
In virtù dell’art. 200, commi 1 e 2, cod. pen., il principio di irretroattività della legge penale (art. 2 cod. pen.) non opera rispetto alle misure di sicurezza (Fattispecie relativa all’applicazione della misura dell’espulsione od allontanamento dello straniero dallo Stato prevista dall’art. 235 c. p. come sostituito dall’art. 1, comma 1, lettera a, d. l. 23 maggio 2008 n. 92, convertito in legge con modificazioni dall’art. 1, comma 1, l. 24 luglio 2008 n. 125)


3 maggio 2010
Tribunale di Sorveglianza di Torino, Ordinanza 20 aprile 2010, Pres. est. VIGNERA; ric. F.
Una volta rigettata o dichiarata inammissibile l’istanza di misura alternativa alla detenzione presentata a seguito di sospensione dell’esecuzione, non ha più ragion d’essere la competenza speciale del tribunale di sorveglianza del luogo ove ha sede l’ufficio del P.M. preposto all’esecuzione, di guisa che la nuova istanza eventualmente riproposta dall’interessato (sia in ordine a diversa misura alternativa, sia in ordine alla medesima diversamente motivata) rientra nella competenza del tribunale di sorveglianza individuato in base alle regole generali di cui all’art. 677 c.p.p.


24 gennaio 2010
Tribunale di Sorveglianza di Torino, Ordinanza 13 gennaio 2010; Pres. Est. VIGNERA; ricorrente C.
La sospensione della patente di guida conseguente alla sanzione sostitutiva della libertà controllata (art. 56 l. 24 novembre 1981, n. 689) è finalizzata ad evitare che il condannato possa allontanarsi agevolmente dal luogo di residenza. Pertanto, tale sospensione comprende pure il certificato di idoneità alla guida di ciclomotori


24 gennaio 2010
Tribunale di Sorveglianza di Torino, Ordinanza 13 gennaio 2010; Pres. Est. VIGNERA; ricorrente G.
Ai condannati per i reati di cui all’art. 4 bis, 1° comma, l. 26 luglio 1975, n. 354, è precluso l’accesso alle misure alternative alla detenzione diverse dalla sospensione obbligatoria o facoltativa della pena e, in particolare, a quella della detenzione domiciliare


24 gennaio 2010
Tribunale di Sorveglianza di Torino, Ordinanza 13 gennaio 2010; Pres. Est. VIGNERA; ricorrente C.
Va rigettata l’istanza di semilibertà allorché il lavoro esterno non appare concretamente idoneo a contribuire al reinserimento sociale del detenuto (nella fattispecie l’istante avrebbe dovuto svolgere la stessa attività già espletata ex art. 21 O.P. in un ambito territoriale a lui del tutto estraneo)


22 novembre 2009
Tribunale di Sorveglianza di Torino, Ordinanza 4 novembre 2009; Pres. est. VIGNERA; V. G.
Va rigettata la richiesta di detenzione domiciliare motivata da esigenze dell’istante (nella fattispecie, familiari e lavorative) esistenti già al momento della consumazione del reato di cui titolo esecutivo, specialmente quando questa sia avvenuta in epoca non lontana


22 novembre 2009
Tribunale di Sorveglianza di Torino, Ordinanza 4 novembre 2009; Pres. est. VIGNERA; L. E.
La sospensione dell’esecuzione della pena ex art. 90 d.p.r. 309/1990 presuppone l’accertamento dello stato di tossicodipendenza dell’istante al momento del fatto di cui alla condanna in esecuzione. Pendendo il procedimento per cassazione di provvedimento rigettante una richiesta di detenzione domiciliare, è improcedibile l’istanza costituente mera riproposizione di quella rigettata.


8 novembre 2009
Tribunale di Sorveglianza di Torino, Ordinanza 7 ottobre 2009; Pres. est. VIGNERA; Z.
Ai fini del rigetto dell'istanza di liberazione anticipata è valutabile il contenuto di un rapporto redatto ex art. 81, comma 1, d.p.r. 30 giugno 2000 n. 230, anche quando non ne sia conseguito un procedimento disciplinare; ad esso, infatti, in quanto atto pubblico, va comunque riconosciuta l’efficacia probatoria privilegiata ex art. 2700 c.c.


8 novembre 2009
Tribunale di Sorveglianza di Torino, Ordinanza 7 ottobre 2009; Pres. est. VIGNERA; C. B.
Poiché l’art. 656, comma 9, lettera a), c.p.p. (in quanto norma di natura processuale) è applicabile a tutti i rapporti esecutivi non ancora esauriti, deve essere revocato il decreto di sospensione dell’esecuzione di una sentenza di condanna per i delitti ex artt. 609 bis, 609 ter, 609 quater e 609 octies c.p., ancorché emesso prima dell’entrata in vigore dell’art. 15 l. 6 febbraio 2006 n. 38 [che ha incluso codesti delitti tra quelli previsti dall’art. 4 bis l. 26 luglio 1975 n. 354, richiamato dall’art. 656, comma 9, lettera a), c.p.p.] e sempreché il relativo procedimento sia ancora pendente.


8 novembre 2009
Tribunale di Sorveglianza di Torino, Ordinanza 7 ottobre 2009; Pres. est. VIGNERA; A. C.
Va rigettata la domanda di affidamento in prova al servizio, le cui modalità attuative costituirebbero violazione delle pene accessorie inflitte con la condanna in esecuzione (nella fattispecie, dell’inabilitazione all’esercizio di un’impresa commerciale e dell’incapacità di esercitare uffici direttivi presso qualsiasi impresa).


28 settembre 2009
European Court of Human Right, Grand Chamber, Case of Scoppola vs. Italy (no. 2), Application no. 10249/03, Judgement September 17th 2009
La Corte Europea dei Diritti dell'Uomo condanna l'Italia per violazione degli artt. 6 e 7 della Convenzione Europea dei Diritti dell'Uomo, sancendo che l'art. 7 predetto prevede la retroattività della legge penale più favorevole.


12 giugno 2009
Corte Costituzionale, Sentenza 10 giugno 2009 (dep. 12 giugno 2009), n. 177
Illegittimità costituzionale dell’art. 47-ter, commi 1, lettera a), seconda parte, e 8, della legge 26 luglio 1975, n. 354 (Norme sull’ordinamento penitenziario e sull’esecuzione delle misure privative e limitative della libertà), nella parte in cui non limita la punibilità ai sensi dell’art. 385 del codice penale al solo allontanamento che si protragga per più di dodici ore, come stabilito dall’art. 47-sexies, comma 2, della suddetta legge n. 354 del 1975, sul presupposto, di cui all’art. 47-quinquies, comma 1, della medesima legge, che non sussista un concreto pericolo di commissione di ulteriori delitti


20 marzo 2009
Corte di Cassazione, Sezione VI Penale, Sentenza 10 aprile 2007 (dep. 10 luglio 2007), n. 26976
In caso di successione nel tempo di legge penale più favorevole, l'invito, rivolto al Giudice, all'udienza di trattazione della richiesta ex art. 444 c.p.p., a rideterminare la pena in maniera conforme al nuovo ed inferiore limite edittale equivale a revoca della richiesta di applicazione della pena, nella specie ammissibile, in quanto fondata sullo jus superveniens, avuto riguardo all’art. 2 comma 4° c.p.


11 febbraio 2009
Corte di Cassazione, Sezioni Unite Penali, Sentenza 30 ottobre 2008 (dep. 29 gennaio 2009) n. 4187
Ingiusta detenzione: declaratoria di prescrizione e misura cautelare sofferta superiore alla pena riportata in primo grado


11 febbraio 2009
Tribunale di Sorveglianza di Torino, Ordinanza 20 gennaio 2009; Pres. BURZIO, Est. VIGNERA; O.
In materia di concessione dei benefici penitenziari in favore dei collaboratori di giustizia ex art. 16 nonies l. 15 marzo 1991, n. 82, ai fini dell’accertamento del requisito del ravvedimento assume rilevanza pure la condotta intramuraria del detenuto (fattispecie nella quale tale condotta si era estrinsecata in atti di protesta nei confronti della pena da espiare).


11 febbraio 2009
Tribunale di Sorveglianza di Torino, Ordinanza 20 gennaio 2009; Pres. BURZIO, Est. VIGNERA; B.
Poiché la qualità di collaboratore di giustizia va accertata in via incidentale nel procedimento avente ad oggetto la concessione di un beneficio penitenziario, anche ai fini di tale accertamento è territorialmente competente la magistratura di sorveglianza di Roma ex art. 16 nonies, 8° comma, l. 15 marzo 1991, n. 82, allorché l’interessato é persona sottoposta a speciali misure di protezione.


5 gennaio 2009
Tribunale di Sorveglianza di Torino, Ordinanza 18 novembre 2008; Pres. Est. VIGNERA; ric. N.
Ai fini dell'aggravamento della misura di sicurezza con l'assegnazione ad una colonia agricola o ad una casa di lavoro, previsto in ipotesi di trasgressione degli obblighi della libertà vigilata, la particolare gravità della trasgressione stessa va accertata in base ai criteri indicati dall’art. 133 cod. pen.


5 gennaio 2009
Tribunale di Sorveglianza di Torino, Ordinanza 18 novembre 2008; Pres. Est. VIGNERA; ric. C.
In tema di affidamento in prova per fini terapeutici, va esclusa l’idoneità del programma al recupero del condannato tossicodipendente allorché la pena in esecuzione abbia una durata così esigua da non consentire l’utile attuazione del programma stesso.


5 gennaio 2009
Magistrato di Sorveglianza di Torino, Ordinanza 21 novembre 2008; Giudice VIGNERA; ric. G.
Pur nel silenzio dell’art. 223, 2° comma, c.p. ed alla stregua di una sua interpretazione estensivo-adeguatrice, è ammissibile sostituire con il ricovero in una casa di cura e di custodia la misura di sicurezza del ricovero in un riformatorio giudiziario, qualora quest’ultima debba essere eseguita nei confronti di persona divenuta maggiorenne.


7 novembre 2008
Tribunale di Sorveglianza di Torino, Ordinanza 22 ottobre 2008; Pres. BURZIO; Est. VIGNERA; ric. S. M.
L’espulsione dello straniero prevista dall’art. 16, d.lgs. 25 luglio 1998, n. 286, in quanto misura alternativa alla detenzione, presuppone che al momento della sua esecuzione lo stato detentivo del destinatario sia ancora attuale.


7 novembre 2008
Tribunale di Sorveglianza di Torino, Ordinanza 22 ottobre 2008; Pres. BURZIO; Est. VIGNERA; ric. M.
In tema di liberazione anticipata, la valutazione negativa della condotta del condannato relativa ad un semestre può incidere sfavorevolmente su quella del semestre immediatamente precedente; a tal fine assume particolare rilievo la data del comportamento censurabile (nella fattispecie posto in essere in epoca liminare ai due semestri) ed il suo disvalore ordinamentale (nella fattispecie trattavasi di condotta penalmente rilevante).


28 settembre 2008
Corte di Cassazione, Sezione VI Penale, Sentenza 27 giugno 2008 (dep. 4 settembre 2008) n. 34620
Stupefacenti: i presupposti per l’applicazione della sanzione sostitutiva del lavoro di pubblica utilità


25 settembre 2008
Corte di Cassazione, Sezioni Unite Penali, Sentenza 10 luglio 2008 (dep. 23 settembre 2008), n. 36522
In relazione alla condanna da sentenza straniera scontata in Italia si può beneficiare dell'indulto


1 settembre 2008
Consiglio di Stato in sede giurisdizionale, Sezione VI, Sentenza 6 maggio 2008 (dep. 8 agosto 2008), n.3902
Anche per la giurisprudenza amministrativa l'effetto estintivo del patteggiamento è del tutto equiparabile ad una riabilitazione


21 agosto 2008
Corte di Cassazione, Sezione IV Penale, Sentenza 25 giugno 2008 (dep. 28 luglio 2008), n. 31440
La Suprema Corte fa proprio il pacchetto sicurezza: la concessione delle attenuanti generiche non è un diritto e va sempre motivata


29 giugno 2008
Tribunale di Sorvegliana di Torino, Ordinanza 11 giugno 2008; Pres. est. VIGNERA
A seguito di Corte cost. 4 luglio 2006, n. 255, la concessione del beneficio della sospensione condizionata dell’esecuzione della pena residua (c.d. indultino) dipende dagli stessi elementi rilevanti ai fini dell’applicazione delle altre misure alternative alla detenzione e, in particolare, dall’eventuale previa esperienza di permessi premiali


13 maggio 2008
Corte di Cassazione, Sezione IV Penale, Sentenza 4 marzo 2008 (dep. 8 maggio 2008), n. 18473
Anche nel bilanciamento con l'attenuenate ad effetto speciale di cui all'art. 73, comma quinto, TU stupefacenti, la recidiva prevista dall'art. 99, comma quarto, c.p., anche dopo le modifiche della L. n. 251 del 2005, deve ritenersi tuttora facoltativa, salvo che si tratti di uno dei delitti previsti dall'articolo 407, comma secondo, lettera a), c.p.p. (art. 99, comma quinto, c.p.).


28 marzo 2008
Corte Costituzionale, Sentenza 12 marzo 2008 (dep. 28 marzo 2008), n. 72
Ex-Cirielli: costituzionalmente legittima l'irretroattività della prescrizione più favorevole dalla pendenza dell'appello


28 febbraio 2008
Giudice dell'Udienza Preliminare di Trento, Ordinanza 12 febbraio 2008
Sollevata questione di legittimità costituzionale del comma 143 dell'art. 1 della legge 244/2007, novellante l'art. 322 ter c.p.p. nella parte in cui consente la confisca obbligatoria per reati tributarî commessi precedentemente all'entrata in vigore della legge stessa.


20 febbraio 2008
Magistrato di Sorveglianza di Alessandria, Decreto 20 febbraio 2008; Giudice VIGNERA; ric. M.
Anche in applicazione dell’art. 9, comma 3, della Convenzione di New York sui diritti del fanciullo, l’evento familiare di particolare gravità, che legittima la concessione del permesso a mente del 2° comma dell'art. 30 l. 354/1975, può essere rappresentato dal concreto pericolo di recisione definitiva del rapporto personale ed affettivo tra il detenuto e la prole minorenne, alla quale il giudice minorile abbia vietato di visitare il padre in carcere.


9 febbraio 2008
Tribunale di Sorveglianza di Torino, Ordinanza 29 gennaio 2008; Pres. est. VIGNERA; ric. R.
La mancata estinzione della pena pecuniaria inflitta con la sentenza di condanna impedisce la decorrenza del termine previsto per la riabilitazione e rende conseguentemente inammissibile la relativa richiesta. Condanne per fatti successivi alla sentenza costituente l’oggetto della domanda di riabilitazione rendono non configurabile il requisito della buona condotta, allorchè tali fatti siano della stessa indole di quelli precedenti.


9 febbraio 2008
Magistrato di Sorveglianza di Alessandria, Decreto 7 febbraio 2008; Giudice VIGNERA; ric. T.
Sebbene non espressamente menzionato dall’art. 16 nonies, comma 8, d. l. 15 gennaio 1991 n. 8 ed alla stregua di un’interpretazione logico-sistematica di tale disposizione, il differimento dell’esecuzione della pena ex artt. 146-147 c.p. richiesto da un collaboratore di giustizia rientra tra i benefici penitenziari, sulla cui concessione è competente a decidere il Tribunale di Sorveglianza di Roma.


9 febbraio 2008
Tribunale di Sorveglianza di Torino, Ordinanza 29 gennaio 2008; Pres. est. VIGNERA; ric. M.
Va rigettata la domanda di riabilitazione allorchè il condannato non abbia allegato alcunché in ordine all’adempimento delle sue obbligazioni civili derivanti dal reato, rendendo così impossibile al tribunale di procedere ai relativi accertamenti.


9 febbraio 2008
Tribunale di Sorveglianza di Torino, Ordinanza 29 gennaio 2008; Pres. est. VIGNERA; ric. V.
L’affidamento in prova per fini terapeutici presuppone l'attualità dello stato di tossicodipendente del beneficiario, per l’accertamento del quale il tribunale di sorveglianza non è vincolato dalla certificazione rilasciata al riguardo dalla struttura sanitaria pubblica (Ser.T.).


18 gennaio 2008
Corte di Cassazione, Sezione I Penale, Sentenza 5 dicembre 2007 (dep. 18 dicembre 2007), n. 47001
Riparazione per ingiusta detenzione o fungibilità: i due benefici non sono cumulabili


18 gennaio 2008
Corte Costituzionale, Sentenza 14 gennaio 2008 (dep. 18 gennaio 2008), n. 2
Prescrizione "ordinaria" per i reati di competenza del Giudice di Pace. Prescrizione triennale soltanto per i reati puniti esclusivamente con pene "paradetentive"


18 dicembre 2007
Tribunale di Sorvegliana di Torino, Ordinanza 20 novembre 2007; Pres. est. VIGNERA; ricorrente C. F.
La sospensione dell’esecuzione dell’ordinanza impugnata per cassazione ex art. 666, 7° comma, c.p.p. presuppone la compresenza del fumus boni iuris in ordine alla fondatezza dell’impugnazione e del periculum in mora


5 dicembre 2007
Tribunale di Sorveglianza di Torino, Ordinanza 28 marzo 2007, Pres. Burzio, Est. Vignera; G.
Gli effetti estintivi del decreto penale di condanna, decorsi i termini di legge, sono del tutto equivalenti a quelli derivanti dalla riabilitazione. Ne consegue l'inammissibilità dell'istanza volta ad ottenere quest'ultima


5 dicembre 2007
Tribunale di Sorveglianza di Torino, Ordinanza 18 aprile 2007, Pres. Burzio, Est. Vignera; V.
Il Tribunale, discrezionalmente, può convertire la libertà controllata violata in detenzione o misura alternativa


5 dicembre 2007
Magistrato di Sorvegliana di Alessandria, Decreto 24 maggio 2007; Giud. Vignera; D.
Pronunciata sentenza di condanna di primo grado nei confronti dell’imputato sottoposto a custodia cautelare e proposto ricorso immediato per cassazione avverso la sentenza predetta, la competenza a provvedere sull’istanza di permesso presentata dall’imputato stesso appartiene, nel corso del procedimento di cassazione, al presidente dell’ufficio giudiziario da cui promana la sentenza impugnata.


2 ottobre 2007
Corte di Cassazione, Sezione IV penale, Sentenza 2 luglio 2007 (dep. 20 luglio 2007), n. 29228
Ex Cirielli e recidiva: l’aumento non è obbligatorio (ma va valutata la pericolosità del reo)


25 giugno 2007
Corte Costituzionale, Sentenza 5 giugno 2007 (dep. 14 giugno 2007), n. 192
Ex-Cirielli e recidiva: la via mediana della Consulta in tema di facoltativita' della nuova recidiva reiterata


16 marzo 2007
Corte Costituzionale, Sentenza 5 marzo 2007 (dep. 16 marzo 2007), n. 79
Sorveglianza ed ex-Cirielli: illegittimità costituzionale dei commi 1 e 7-bis dell’art. 58-quater della legge 26 luglio 1975 n. 375, introdotti dall’art. 7, commi 6 e 7, della legge 5 dicembre 2005 n. 251, nella parte in cui non prevedono che i benefici in essi indicati possano essere concessi, sulla base della normativa previgente, nei confronti dei condannati che, prima della entrata in vigore della citata legge n. 251 del 2005, abbiano raggiunto un grado di rieducazione adeguato ai benefici richiesti


16 marzo 2007
Corte Costituzionale, Sentenza 5 marzo 2007 (dep. 16 marzo 2007), n. 78
Misure alternative alla detenzione ed extracomunitari irregolari: illegittimità costituzionale degli artt. 47, 48 e 50 della legge 26 luglio 1975, n. 354 ove interpretati nel senso che allo straniero extracomunitario, entrato illegalmente nel territorio dello Stato o privo del permesso di soggiorno, sia in ogni caso precluso l’accesso alle misure alternative da essi previste


2 gennaio 2007
Corte di Cassazione, Sezione I Penale, Sentenza 10 luglio 2006 (dep. 06 ottobre 2006), n.33634/2006 (2257/2006)
La Cassazione interviene ancora sulla recidiva: 1) Per aversi recidiva "applicata", l'aggravante deve essere contestata e ritenuta almeno equivalente rispetto alle attenuanti; 2) Se la condanna è passata in giudicato prima dell'8 dicembre 2005, il superecidivo non incorre nella preclusione introdotta dal nuovo art. 58-quater O.P.


20 novembre 2006
Corte di Cassazione, Sezione I Penale, Ordinanza 19 ottobre 2006 (dep. 9 novembre 2006), n. 37276/2006 (2998/2006)
Ex Cirielli: sollevata questione di legittimità costituzionale sul divieto di accesso ai benefici penitenziari per i superecidivi (art. 58 quater comma 7 bis o.p.)


28 ottobre 2006
Corte Costituzionale, Sentenza 23 ottobre 2006, n. 341 (dep. 27 ottobre 2006)
Sulle questioni di lavoro subordinato e licenziamento del detenuto decide il giudice del lavoro e non il magistrato di sorveglianza (illegittimità costituzionale dell’art. 69, sesto comma, lettera a), O.P. in relazione all'art. 111 Cost.)


28 ottobre 2006
Corte di Cassazione, Sezione I Penale, Sentenza 25 maggio 2006 (dep. 9 agosto 2006), n. 28621/2006 (1907/2006)
Indulto e cumulo ex artt. 78 e 80 cp: di fatto lo sconto non c'è


10 ottobre 2006
Corte di Cassazione, Sezione I Penale, Sentenza 12 luglio 2006 (dep. 9 agosto 2006), n. 28662/2006 (2438/2006)
Permessi premio anche agli ergastolani


9 settembre 2006
Corte di Cassazione, Sezione I Penale, Sentenza 28 giugno 2006 (dep. 09 agosto 2006), n.28632/2006 (2288/2006)
Recidiva ed ex-Cirielli: l'effetto ostativo c'è solo se la recidiva è stata ritenuta in sentenza


9 settembre 2006
Corte di Cassazione, Sezione I Penale, Sentenza 13 luglio 2006 (dep. 03 agosto 2006), n.27853 /2006 (2487/2006)
Ex-Cirielli: non è detto che il condannato ultrasettantenne eviti il carcere


9 settembre 2006
Corte di Cassazione, Sezione I Penale, Sentenza 10 luglio 2006 (dep. 03 agosto 2006), n.27814/2006 (2210/2006)
Il concetto di "recidiva applicata" alla luce della ex-Cirielli: la recidiva non è "applicata" se le attenuanti generiche sono state ritenute prevalenti


8 agosto 2006
Corte di Cassazione, Sezione I Penale, Sentenza 05 luglio 2006 (dep. 18 luglio 2006), n. 24767/2006 (2321/2006)
Ex Cirielli: il nuovo 50 bis OP si applica anche alle condanne anteriori all'entrata in vigore della legge n. 251/05


6 agosto 2006
Corte di Cassazione, Sezione I Penale, Sentenza 11 luglio 2006 (dep. 20 luglio 2006), n. 25113/2006 (2419/2006)
Regime transitorio della ex-Cirielli: 1) per le norme in materia di esecuzione della pena e misure alternative vale il principio "tempus regit actum"; 2) la recidiva non è "applicata" in caso di concessione di attenuanti generiche prevalenti


19 luglio 2006
Corte di Cassazione, Sezioni Unite Penali, Sentenza 30 maggio 2006 (dep. 17 luglio 2006), n.24561/06
Il divieto di sospensione dell’esecuzione delle pene detentive, di cui all’articolo 656 comma 9 lettera a) Cpp, per effetto della recente modifica dell’articolo 4bis citato ad opera dell’articolo 15 legge 38/2006, opera, dopo l’entrata in vigore di quest’ultima legge, anche per gli specifici delitti in materia sessuale di cui agli articoli 609bis e seguenti Cp anche al di fuori del vincolo associativo: la nuova disciplina, non avendo natura di norma penale sostanziale, per il principio tempus regit actum trova immediata applicazione in tutti i procedimenti pendenti.


15 luglio 2006
Corte di Cassazione, Sezione III Penale, Sentenza 23 marzo 2006 (dep. 19 maggio 2006), n. 17462/2006 (505/2006)
Ex-Cirielli, disciplina transitoria e reato continuato: nei processi pendenti valgono le vecche norme


14 luglio 2006
Corte di Cassazione, Sezione I Penale, Sentenza 9 maggio 2006 (dep. 13 giugno 2006), n.20035/2006 (1608/2006)
Ex Cirielli: le norme in materia di esecuzione della pena e misure alternative non sono norme sostaziali; un particolare dictum sul caso di un detenuto ultrasettantenne


4 luglio 2006
Corte Costituzionale, Sentenza 21 giugno 2006 (dep. 4 luglio 2006), n. 257
Ex-Cirielli, Ordinamento Penitenziario e diritto transitorio: illegittimità costituzionale dell’art. 30-quater della legge 26 luglio 1975, n. 354 (Norme sull’ordinamento penitenziario e sull’esecuzione delle misure privative e limitative della libertà), introdotto dall’art. 7 della legge 5 dicembre 2005, n. 251 (Modifiche al codice penale e alla legge 26 luglio 1975, n. 354, in materia di attenuanti generiche, di recidiva, di giudizio di comparazione delle circostanze di reato per i recidivi, di usura e di prescrizione), nella parte in cui non prevede che il beneficio del permesso premio possa essere concesso sulla base della normativa previgente nei confronti dei condannati che, prima della entrata in vigore della citata legge n. 251 del 2005, abbiano raggiunto un grado di rieducazione adeguato al beneficio richiesto.


4 luglio 2006
Corte Costituzionale, Sentenza 21 giugno 2006 (dep. 4 luglio 2006), n. 255
Indultino: illegittimità costituzionale dell’art. 1, comma 1, della legge 1° agosto 2003, n. 207 (Sospensione condizionata dell’esecuzione della pena detentiva nel limite massimo di due anni), nella parte in cui non prevede che il giudice di sorveglianza possa negare la sospensione condizionata dell’esecuzione della pena detentiva al condannato quando ritiene il beneficio non adeguato alle finalità previste dall’art. 27, terzo comma, della Costituzione.


23 giugno 2006
Corte di Cassazione, Sezione I Penale, Sentenza 16 maggio 2006 (dep. 30 maggio2006), n. 19121/2006 (1753/2006)
Se il reato è stato depenalizzato, la condanna non è di ostacolo alla concessione di una seconda sospensione condizionale della pena (cfr Cass. Sezioni Unite 20 dicembre 2005 n.4687)


15 maggio 2006
Corte di Cassazione, Sezione I Penale, Sentenza 28 marzo 2006 (dep. 10 aprile 2006), n.12638/2006 (1109/2006)
Con la legge Fini più facile riconoscere la continuazione in fase esecutiva al condannato tossicodipendente


1 marzo 2006
Tribunale di Sorveglianza di Cagliari, Pres. est. Bonsignore, Ordinanza 12 gennaio 2006
Ancora sulla L.251/2005 (c.d. ex - Cirielli). La nuova disciplina delle misure alternative alla detenzione, ed in particolare le fattispecie impeditive formulate dall’art. 7, entrate in vigore nel tempo intercorso fra la proposizione dell’istanza e la decisione, non possono trovare applicazione ai fini della concessione della misura. La recidiva deve comunque considerarsi "applicata" ai sensi della L. 251/2005 non solo qualora abbia determinato in concreto un aumento della pena, ma anche quando sia stata utilizzata nel giudizio di comparazione.


25 febbraio 2006
Tribunale di Cagliari in composizione monocratica, Sez. I Pen., Ordinanza 23 febbraio 2006
Ancora sulla L.251/2005 (c.d. ex - Cirielli). La nuova disciplina sulla esecuzione (art. 656, comma 9°, lett. c, c.p.p.) non può essere applicata alle sentenze pronunciate prima dell'8 dicembre 2005 e messe in esecuzione dopo l'entrata in vigore della L. 251 del 2005.


23 febbraio 2006
Giudice delle Indagini Preliminari presso il Tribunale di Roma - Ufficio IX, Ordinanza 21 febbraio 2006 (dep.21 febbraio 2006) (est. Dr. Mancinetti)
La ex-Cirielli aiuta a far chiarezza nell'interpretazione dell'art. 656 IX comma lettera a) in materia di esecuzione di condanne per reati di violenza sessuale


7 febbraio 2006
Corte di Cassazione, Sezioni Unite Penali, Sentenza 20 dicembre 2005 (dep. 06.02.2006), n. 4687
Le Sezioni Unite hanno affermato il seguente principio di diritto: "nell’adottare i provvedimenti conseguenti alla revoca di condanne relative a fatti non costituenti più reato, il giudice dell’esecuzione può disporre, a norma dell’art. 673 c.p.p., la sospensione condizionale della pena inflitta con una successiva sentenza qualora l’applicazione del beneficio, nel giudizio di cognizione, sia stata negata a causa dell’impedimento costituito dalle condanne poi revocate e sia giustificata dalla valutazione degli elementi acquisiti nel momento in cui è formulato il giudizio prognostico"


15 dicembre 2005
Corte di Cassazione, Sezione I Penale, Sentenza 14 ottobre 2005 (dep. 22 novembre 2005), n. 42001 (n. 3402/2005)
Il detenuto straniero può fruire di permessi premio sotto forma di telefonate all'estero ai propri familiari: anche questa è risocializzazione


14 dicembre 2005
Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Roma - Ordinanza 8 novembre 2005 (dep. 8 novembre 2005)
Sospensione dell'esecuzione della pena: possibile anche in relazione al reato di cui all'art. 609-bis c.p.


15 luglio 2005
Corte Costituzionale, Sentenza 7 luglio 2005 (dep. 15 luglio 2005), n. 278
Illegittimità costituzionale art. 1, comma 3, lettera d), l. 1 agosto 2003, n. 207 (Sospensione condizionata dell esecuzione della pena detentiva nel limite massimo di due anni e divieto in caso di misura alternativa alla detenzione) - Indultino concedibile anche dalla misura alternativa


25 luglio 2004
Corte Costituzionale, Sentenza 8 luglio 2004 (dep. 25 luglio 2004), n. 253
Illegittimità costituzionale dell’art. 722 del codice di procedura penale, nella parte in cui non prevede che la custodia cautelare all’estero in conseguenza di una domanda di estradizione presentata dallo Stato sia computata anche agli effetti della durata dei termini di fase previsti dall’art. 303, commi 1, 2 e 3, dello stesso codice.


5 dicembre 2003
Corte Costituzionale, Sentenza 24 novembre (dep. 5 dicembre 2003), n. 350
Illegittimità costituzionale dell’art. 47-ter, comma 1, lettera a), l. 26 luglio 1975, n. 354 (Norme sull’ordinamento penitenziario e sull’esecuzione delle misure privative e limitative della libertà), nella parte in cui non prevede la concessione della detenzione domiciliare anche nei confronti della madre condannata, e, nei casi previsti dal comma 1, lettera b), del padre condannato, conviventi con un figlio portatore di handicap totalmente invalidante.


18 luglio 2003
Corte Costituzionale, Sentenza 2 luglio 2003 (dep. 18 luglio 2003), n. 253
Illegittimità costituzionale dell’art. 222 c.p. (Ricovero in un ospedale psichiatrico giudiziario), nella parte in cui non consente al giudice, nei casi ivi previsti, di adottare, in luogo del ricovero in ospedale psichiatrico giudiziario, una diversa misura di sicurezza, prevista dalla legge, idonea ad assicurare adeguate cure dell’infermo di mente e a far fronte alla sua pericolosità sociale.


18 giugno 2003
Corte Costituzionale, Sentenza 4 giugno 2003 (dep.18 giugno 2003), n. 212
Illegittimità costituzionale degli artt. 237, 238 e 299 - quest’ultimo nella parte in cui abroga l’art. 660 c.p.p. - d.lgs. 30 maggio 2002, n. 113 (Testo unico delle disposizioni legislative in materia di spese di giustizia).


24 aprile 2003
Corte Costituzionale, Sentenza 9 aprile 2003 (dep. 24 aprile 2003), n. 135
Non fondata la questione di legittimità costituzionale dell’art. 4-bis, comma 1, primo periodo, della legge 26 luglio 1975, n. 354 (Norme sull’ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà), come modificato dal decreto-legge 8 giugno 1992, n. 306, convertito nella legge 7 agosto 1992, n. 356, sollevata, in riferimento all’art. 27, terzo comma, Cost.


3 maggio 2002
Corte Costituzionale, Sentenza 22 aprile 2002 (dep. 3 maggio 2002), n. 145
Illegittimità costituzionale dell’art. 4, comma 2, l. 27 marzo 2001, n. 97 nella parte in cui dispone che la sospensione perde efficacia decorso un periodo di tempo pari a quello di prescrizione del reato.


31 maggio 2001
Corte Costituzionale, Sentenza 23 maggio 2001(dep. 31 maggio 2001), n. 169
Illegittimità costituzionale dell'art. 101, comma 2, del decreto legislativo 30 dicembre 1999, n. 507 (Depenalizzazione dei reati minori e riforma del sistema sanzionatorio, ai sensi dell’art. 1 della legge 25 giugno 1999, n. 205).


22 maggio 2001
Corte Costituzionale, Sentenza 10 maggio 2001 (dep. 22 maggio 2001), n. 158
Illegittimità costituzionale dell’art. 20, diciassettesimo comma, della legge 26 luglio 1975, n. 354 (Norme sull’ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà), nella parte in cui non riconosce il diritto al riposo annuale retribuito al detenuto che presti la propria attività lavorativa alle dipendenze dell’amministrazione carceraria.


4 aprile 2001
Corte Costituzionale, Sentenza 21 marzo 2001 (dep. 4 aprile 2001), n. 95
Illegittimità costituzionale dell’articolo 302 del codice di procedura penale, nella parte in cui non prevede che le misure cautelari coercitive, diverse dalla custodia cautelare, e quelle interdittive, perdono immediatamente efficacia se il giudice non procede all’interrogatorio entro il termine previsto dall’articolo 294, comma 1-bis.


 
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